"Ti
amo!" disse raggiante uscendo dal bagno dopo essersi fatta una doccia
ristoratrice.
Mi
venne da sorridere, pensando all'incongruenza di quella frase che suonava così artefatta, ma
non volevo deluderla: dovevo continuare ad indossare il ruolo di chi fa finta
di non capire di essere l'oggetto del desiderio. Ci sdraiammo sul letto ed
accesi la radio già sintonizzata su Radio Taino, l'emittente cubana dedicata ai
turisti, da dove s'irradiavano musiche di salsa e merengue. La camera che ci
ospitava era fresca grazie ad un buon condizionamento dell'aria. Mi sentii,
all'improvviso, gratificato da quella situazione. Ma mentre riflettevo, Fidelia
si avvicinò teneramente e mi baciò. Fu l'inizio di un incredibile amplesso che
più si srotolava nel tempo, più assumeva contorni decisamente eccitanti tra una
miriade di sensazioni ed umori selvaggi. Tutta l'anima caraibica di ceppo
africano era riassunta in lei che la dimostrava pienamente con mosse,
gridolini, sembianze giocose e voglie represse. Alla fine, stremato, mi lasciai
andare addormentandomi abbracciato al suo corpo.
