sabato 1 dicembre 2018


"Ti amo!" disse raggiante uscendo dal bagno dopo essersi fatta una doccia ristoratrice.
Mi venne da sorridere, pensando all'incongruenza di  quella frase che suonava così artefatta, ma non volevo deluderla: dovevo continuare ad indossare il ruolo di chi fa finta di non capire di essere l'oggetto del desiderio. Ci sdraiammo sul letto ed accesi la radio già sintonizzata su Radio Taino, l'emittente cubana dedicata ai turisti, da dove s'irradiavano musiche di salsa e merengue. La camera che ci ospitava era fresca grazie ad un buon condizionamento dell'aria. Mi sentii, all'improvviso, gratificato da quella situazione. Ma mentre riflettevo, Fidelia si avvicinò teneramente e mi baciò. Fu l'inizio di un incredibile amplesso che più si srotolava nel tempo, più assumeva contorni decisamente eccitanti tra una miriade di sensazioni ed umori selvaggi. Tutta l'anima caraibica di ceppo africano era riassunta in lei che la dimostrava pienamente con mosse, gridolini, sembianze giocose e voglie represse. Alla fine, stremato, mi lasciai andare addormentandomi abbracciato al suo corpo.

A riA   C'era il '72 e il progressive rock cercava un modo per emergere. Gruppi ai quali non interessava il grande pubblico ma solam...