1971 un giardinetto qualunque in una zona di Firenze. Una giornata speciale dove giravo per Ponte Vecchio con una grande pagnotta napoletana spaccata e piena di abbondante mortadella che avevamo comprato per il nostro pranzo. Un pullman (meglio sarebbe dire 'torpedone') che da Roma ci aveva condotto proprio nel cuore della rossa Toscana in un periodo che stava vedendo - e avrebbe continuato a vedere- le strade bagnate di sangue frutto di scontri, agguati, repressioni varie.
Riconosco l'inossidabile Massimone, compagno di Lotta Continua che abitava a Valle Aurelia e che frequentava la mia stessa scuola seppur in un'altra sezione. Quel ragazzone alto e grosso che qualche tempo dopo si sarebbe messo con Chiara, la ragazza della quale mi ero perdutamente innamorato e alla quale mai avanzai alcuna proposta.
L'ITIS Bernini, seppur nella succursale di via Silvio Pellico, mi vedeva ogni mattina di fronte alla sua cancellata parlare con compagni di lotta senza fare stupidi distinguo se questi appartenevano a Lotta Continua, Avanguardia Operaia, Anarchici o cani sciolti. Per tutti la solita ronda antifascista, le riunioni alla sede PDUP di via Pomponazzi che ospitava il Coordinamento delle scuole Roma Nord bassa e che doveva stare attenta alle incursioni del vicino MSI Balduina.
Un secolo fa. Tante vite e fa. Molti cassetti mai aperti o chiusi senza rendersene conto...Brutta la vecchiezza marcata da una fragilità figlia del tempo e mal sopportata.
Fanculo mondo!
