domenica 4 novembre 2018

Uno specchio davanti a me. 
Sdraiato sul letto. Località di mare per masse sottosviluppate che si affittano due camere e cucina cin bagno per tre o quattrocentomila lire, credendo che sia "vacanza". Masse che non si accorgono di fare solamente un movimento attraverso lo spazio, cioè trasportarsi dalla casa di città a quella penosamente affittata al mare. Con tutte le preoccupazioni cretine ed alienanti del fare la spesa, di cucinare, di spicciare casa, di non scoprire nulla di nuovo.
Una Mina perversa attraversa tutti i transistor della radio per giungere a me. Di fuori sento sbattere le lenzuola ed i tappeti. La vita inizia un nuovo giorno.
Hans è di là che ride. Guerre stellari è posato sul tavolino dell'ingresso. Voci soffuse giungono a me senza essere distinte. Il suono della radio è più potente. Ho telefonato a Rocco poco fa. So che lunedì o martedì prossimo mi viene a trovare prima di partire per una Londra aspettata chissà da quanto. Big Ben forse...
Annaspo sulla manopola della radiolina fino a giungere a dei Rolling Stones con la vecchia Sadisfaction rovinata dalla voce imbecille di un dj che si crede spiritoso. Aurora si è girata dalla mia parte ma dorme ancora. La porta si apre...pericolo scampato.
Stufo, decido di cambiare emittente. Giungo così a Venditti che mi osserva dalla vetrina parlando di elmetti, Roma e situazioni assurde, come la vita. Autostrada? Chissà. Verona con un Romeo ed una Giulietta ed il prode Mercuzio, potenza di Shakespeare travestito da Carmelo bene. Marco dorme ancora. Voci...si è spezzato un rumore. Musica tipo Rod Steward. Fogli e pensieri sparsi disordinatamente dentro la mia testa. Chissà se Nuova Psicologia riuscirà a risolvere il kafkiano dilemma. Sarà poi vero? Un gatto di peluche bianco e celeste cammina per i salgariani sentieri di Ladispoli, ricordando il fido Janez...però è senza sigarette.
Sento un buco allo stomaco. Confusione.

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